Niente è per Shalmaneser più estremo e irriducibile della mente femminile. In "Voglio solo un posto a sedere al mio ristorante" ci parla in prima persona una donna senza compagno e senza accomodamenti con la società in cui le è toccato di vivere; nell'altro racconto, "La vergine del pero", è tracciata con furente sacralità la fatica quotidiana di un'innominata che può trovare e dare parole solo con un albero discosto dalla strada di tutti.
Anonimo -