La morale non ha niente in comune con la politica. Non è questione di trasgredirla o meno. Il mondo va così e niente lo cambia. Pazzo e scombinato com'è, bisogna guardarlo dritto negli occhi". Perché Bob Dylan non era a Woodstock? Perché l'autore di Masters of War non ha mai voluto prendere pubblicamente posizione contro una guerra, quella in Vietnam, che stava lacerando il tessuto politico e sociale degli Stati Uniti? Perchè scrollava le spalle dinanzi a coloro che lo celebravano come la voce di una generazione? Con continui rimandi ad Allen Ginsberg, Frank Zappa e Bruce Springsteen, il saggio di Mike Marqusee risponde a queste e altre domande attraverso l'interpretazione appassionata della traiettoria artistica di Bob Dylan, da The Times They Are A-Changin' (1964) agli album del suo periodo di maggiore successo - Highway 61 Revisited (1965), Blonde on Blonde (1966) e Basement Tapes (1967). Un testo essenziale per comprendere le canzoni di Dylan e il suo tentativo di fornire una risposta, a volte contraddittoria e frammentata ma sempre autentica, a un'America divisa tra falso perbenismo e figli dei fiori.
Anonimo -