Perchè l'arte del nostro secolo è diventata incomprensibile? Perchè gli sperimentalismi e la continua ricerca di novità hanno distrutto ogni forma di comunicazione fra artista e pubblico? Viviamo in un mondo che si è arreso al conformismo delle idee, appagato da qualche gesto provocatorio e rassegnato a non avere più una grande filosofia, una grande arte, una grande religione. Questo libro si interroga su ciò che è accaduto all'arte contemporanea e su un tempo, il nostro, che ha condannato all'esilio la bellezza. E lancia un grido d'allarme e di lotta, perchè l'arte rimane comunque il nostro destino: dove non c'è arte, c'è il tramonto dell'esistenza... Perciò l'artista armato combatte per la bellezza, inventa una nuova militanza artistica, non si rassegna alla decadenza, vuole restituire un senso al mondo, riscoprendo i suoi simboli e i suoi miti. Con una battaglia rischiosa, che intende ristabilire la differenza tra ciò che è dignitoso e ciò che è miserabile. Sfidando l'indifferenza della quotidianità, vera malattia spirituale di fine millennio.
Anonimo -