Tecnica finanziaria sviluppatasi inizialmente nei paesi di "common law" e diffusasi successivamente, seppur con diverse modalità, anche negli ordinamenti di "civil law", per consentire alle imprese la smobilizzazione dei propri "assets" mediante appello al pubblico risparmio, la "securitization" è stata di recente tipizzata anche in Italia attraverso la legge 30 aprile 1999, n. 130, sulla "cartolarizzazione dei crediti". Questo intervento, se da un lato ha contribuito alla modernizzazione delle strutture normative del mercato finanziario e alla rimozione dei limiti che tradizionalmente ostacolavano la diffusione dell'operazione, d'altro lato ha sollevato dubbi e incertezze interpretative, rendendo necessaria una ricostruzione sistematica dell'istituto diretta ad armonizzare le soluzioni adottate con il quadro giuridico ed economico dell'intermediazione finanziaria. Conciliando rigore scientifico e sensibilità operativa, gli autori procedono allo studio dei profili civilistici e fallimentari della legge, analizzando in particolare i diversi modelli di cartolarizzazione, la posizione del cessionario, la disciplina del portafoglio crediti e i tratti principali dell'operazione di sollecitazione.
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