Dall'Unità d'Italia a oggi, i fallimenti della costruzione dello stato democratico di diritto nella nostra penisola appaiono purtroppo di giorno in giorno sempre più evidenti. La continuità storica che contraddistingue la classe politica dirigente, dall'unità d'Italia alla Seconda repubblica, passando per il fascismo e il dopoguerra, tende sempre più ad identificarsi con comportamenti autoritari, violenti ed illegali. Tali pratiche politiche hanno avuto anche pesanti riflessi nella gestione della giustizia, che non è mai stata super partes, ma espressione dei poteri di volta in volta egemoni nel Paese. Questo volume ha voluto indagare proprio tale percorso di subordinazione della legge alle classi dirigenti e alla politica. Particolare attenzione è stata rivolta alla dubbia attività svolta dalla magistratura italiana Nel passaggio tra Prima e Seconda Repubblica. Il libro cerca di indicare alcune strade giuridiche e politiche da percorrere per costruire finalmente uno stato di diritto in Italia. Il testo pur ampiamente documentato è scritto con un taglio accessibile anche ai non addetti ai lavori.
Anonimo -