Venuto meno il reato di plagio, la circonvenzione di persone incapaci viene a costituire l'unica fattispecie penale su cui finisce per convogliare la tutela penale di persone che, per qualsivoglia ragione psichica, si trovano più esposte all'azione subdola di chi tenti di trarne profitto. Non tutti i fatti di approfittamento della situazione di debolezza della vittima sono, tuttavia, realmente accertabili e, dunque, punibili. La fattispecie penale della circonvenzione di persone incapaci, infatti, poggia su presupposti, quali linfermità e la deficienza psichica, di ardua definizione e, pertanto, di difficile accertamento. La stessa difficoltà concettuale può riscontrarsi anche in ordine allo stesso concetto di induzione. L'opera di Daniela Dawan si sofferma proprio su queste difficoltà, in particolare non trascurando ambiti di sempre maggiore rilevanza ed attualità in cui loperatività della tutela penale può rendersi più necessaria, come, ad esempio, quelli della psicoterapia e della psicoanalisi. Il testo affronta poi il dibattuto tema della natura giuridica del delitto di circonvenzione: reato contro il patrimonio ovvero, come da taluni auspicato, reato contro la persona? Nella approfondita disamina sul tema lautrice non si nasconde le difficoltà pratiche di una collocazione della norma tra i reati contro la persona abbracciando la tesi di chi, anche in una prospettiva di riforma del codice penale e di una rivisitazione del delitto di circonvenzione, continua a ritenere opportuno considerare la circonvenzione reato contro il patrimonio, inteso questo come afferente ai diritti della personalità. Viene altresì dato rilievo alle sorti civilistiche del contratto fatto concludere allincapace: così fornendo anche una lettura della norma sulla circonvenzione che si coniughi con quelle del codice civile sulla nullità e sulla annullabilità dei contratti
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