Il testo vuole riflettere sull'uso formativo e curativo dell'emozione estetica, in particolare nei contesti di lavoro sociale e vuole - fra l'altro - dimostrare come esista su questo approccio una cultura europea diffusa, che trova nella chiave autobiografica un comune denominatore. Centri di attenzione sono, tra gli altri, i laboratori di scrittura autobiografica, gli atelier di pittura, il teatro in carcere, la creatività nelle comunità psichiatriche.
Anonimo -