Il libro costituisce una novità nel panorama della linguistica italiana. Esso offre la prima traduzione in italiano del famoso saggio di Schuchardt "Die Lingua franca" (1909) e ne propone un'acuta lettura. L'autrice unisce, alla ricostruzione dell'importanza storiografica del lavoro schuchardtiano, l'innovativa prospettiva teorica in base a cui interpreta i processi di semplificazione linguistica all'origine della lingua franca. Inoltre colloca la ricerca di Schuchardt, vagliata dall'interpretazione che ne diedero Spitzer e Terracini, all'origine della riattivazione delle potenzialità euristiche del pensiero di Humboldt.
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