Dall'estate del 1943 alla primavera del 1945, mentre la Wehrmacht arretra dal Sud al Nord Italia e il nuovo fronte della resistenza prende corpo, il Terzo Reich scatena la violenza delle sue truppe sulla popolazione civile. Uomini, donne e bambini diventano nemici da annientare, bersagli scelti di corpi speciali. Di quelle stragi Carlo Gentile si è occupato da studioso e da perito nei processi che in alcuni casi - come Sant'Anna di Stazzema - sono ancora storia viva. Frutto di anni di ricerca nei principali archivi internazionali - compreso il noto «armadio della vergogna» - il suo lavoro ripercorre la storia delle vittime e ci offre un ritratto inedito dei carnefici, spesso militari molto giovani ma fortemente ideologizzati. Già pubblicato in Germania, dove è stato accolto come un importante contributo al dibattito storiografico, lo studio di Gentile è la cronaca di un biennio che ha ferito l'Italia nel profondo, ma soprattutto è un quadro dettagliato, assai significativo, delle strategie di guerra tedesche nel nostro paese.
Gli anni dell'occupazione tedesca e della guerra, tra l'estate del 1943 e la primavera del 1945, occupano un posto di particolare rilievo nella storia dell'Italia contemporanea. L'esperienza della lotta contro l'occupazione tedesca e la dittatura fascista ha segnato in modo profondo e duraturo l'Italia del dopoguerra. Negli anni della guerra l'Italia fu investita da un'ondata di violenza senza precedenti nella storia recente del paese. È un passato che continua ad avere ripercussioni nel presente, come dimostrano le indagini e i processi per crimini di guerra celebrati in Italia e in Germania in anni recenti, l'istituzione di una commissione di storici italo-tedesca nel 2008 e, da ultimo, la controversia giudiziaria sui risarcimenti per i crimini delle truppe tedesche in Italia, portata all'esame della Corte internazionale di giustizia dell'Aja. Questo volume affronta lo studio dei crimini di guerra tedeschi in Italia nel contesto della guerra partigiana e della Seconda guerra mondiale in Italia, con due obiettivi fondamentali: in primo luogo ricostruire le modalità attraverso le quali le unità e i comandi della Wehrmacht, delle Waffen-SS e della polizia hanno condotto la lotta contro i partigiani in Italia. In secondo luogo studiare da vicino i responsabili dei crimini e le loro motivazioni. Si tratta, da un lato, di mostrare quale tipo di guerra la Wehrmacht, le SS e la polizia abbiano condotto in Italia. Dall'altro lato, resta da stabilire a che livello le forze armate e gli organi di sicurezza tedeschi siano stati implicati nei crimini di guerra.
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