Il giovane Espero, turbato ed inquieto per la sua incerta paternità, si mette a seguire le orme della danza nella convinzione che lo condurranno a darsi una identità. Il viaggio verso Esperìa sarà per lui come un cammino iniziatico che, attraverso conflitti e smarrimenti, lo porterà alla "notte della radura" dove il pellegrinaggio delle luci che escono dal bosco placherà, finalmente, la sua ansia. Le metafore e le allegorie ampiamente presenti nel romanzo rivelano quanto una società che fa perno sulle apparenze, dove tutto viene esibito perché tutto venga dimenticato sia incapace di leggere "dentro" il personale e sociale dove si cela il "reale aperto" ad essere artefice del proprio destino. Le apparenze garantiscono solo "quel piacevole nesso superficiale che non mostra alcun interesse aldilà della piatta illusione"
Anonimo -