Il secondo caso che si presenta all¿investigatore altoatesino Manfred Biasini, per metà di origine toscana, che dirige la Squadra Mobile di Bolzano e la sezione reati contro le persone, coadiuvato da uomini e donne di diverse regioni italiane, con i loro tic e le loro virtù, non è facile. La vicenda ha inizio nell¿Adige con il ritrovamento del cadavere di un uomo. Inizialmente non ci sono tracce per risalire all¿identità del morto, all¿omicida, al movente del delitto e all¿arma utilizzata. Tuttavia, grazie all¿opera investigativa tenace e razionale di Biasini e degli uomini della sua squadra, la nebbia inizia a diradarsi lasciando trasparire una storia con al centro un traffico internazionale di opere d¿arte, piena di enigmi e complessa per l¿ampiezza geografica delle indagini, per le sue svariate motivazioni e per i dolorosi risvolti umani. Considerando che le motivazioni dietro i reati di sangue sono da sempre rappresentate da denaro, sete di vendetta e gelosia, in questo caso il movente dell¿omicidio le contiene tutte e tre. Ben presto le indagini si spostano dall¿Alto Adige ad altre regioni della penisola e ad altri Stati europei.
Anonimo -