Un sabato pomeriggio all'ipermercato: le offerte di prodotti sono infinite. Noi compriamo di tutto, anche quello che abbiamo già, anche oggetti inutili, ingombranti e costosi. Comprare è un imperativo, un impeto, una terapia che sembra compensare l'inquietudine e assicurare la felicità. Ma davvero l'uomo non è che un consumatore? Lipovetsky mostra che questi piaceri privati conducono a una felicità dolente e che l'individuo contemporaneo non si è mai sentito così abbandonato.
Anonimo -