«L'ELEGANZA DELLA SCRITTURA E DEL MONDO DI PIA PERA MI HANNO SEMPRE AFFASCINATO, MA QUESTO LIBRO È UNICO E PIENO DI GRAZIA. UN GRANDE, CORAGGIOSO REGALO». DARIA BIGNARDI
«PIA PERA RITAGLIA DAI BORDI DELLA MALATTIA - SUA, MA ANCHE DELL'ESSERE UMANO IN QUANTO TALE - UNA TERRA DI LUCE E DI LIBERTÀ».CHIARA GAMBERALE
«BELLISSIMO E STRUGGENTE».SERENA DANDINI
Per molti versi, avrei preferito non dover pubblicare questo libro, che non esisterebbe se una delle mie scrittrici preferite - non posso nemmeno incominciare a spiegare l'importanza che ha avuto nella mia vita, professionale ma soprattutto personale, il suo Orto di un perdigiorno - non si trovasse in condizioni di salute che non lasciano campo alla speranza. Eppure. L'orto di un perdigiorno si chiudeva con una frase che mi è sempre sembrata un modello di vita, un obiettivo da raggiungere: «Ho la dispensa piena». Oggi questa dispensa, forse proprio grazie alla sua malattia, Pia ha trovato modo di aprircela, anzi di spalancarcela. E la scopriamo davvero piena di bellezza, di serenità, di quelle che James Herriot ha chiamato cose sagge e meravigliose, di un'altra speranza. È davvero un dono meraviglioso quello che in primo luogo Pia Pera ha fatto a se stessa e che poi, per nostra fortuna, dopo lunga riflessione ha deciso di condividere con i suoi lettori. Non posso aggiungere molto, se non raccomandare con tutto il mio cuore la lettura di un libro che, come pochi altri, ci aiuta a comprendere la straordinaria avventura di stare al mondo. Luigi Spagnol
Anonimo -