Tra i racconti più discussi di Henry James, il "Giro di vite" è la storia spaventosa e appassionante di due bambini e di quello che appare come il loro graduale, inesorabile soccombere alle forze del Male sotto le sembianze spettrali di due defunti servitori - il maggiordomo Peter Quint e l'istitutrice Miss Jessel - intenti a compiere un'opera di corruzione e a riprendersi le loro piccole vittime. A raccontare questa storia è la nuova istitutrice, giovane inesperta ma appassionata e coraggiosa, le cui parole lasciano peraltro il lettore nell'incertezza insostenibile e inestricabile della realtà delle apparizioni, frutto della immaginazione di lei o presenze malvagie di un altro mondo. In questa "ghost-story", terrificante e perfetta nella sua costruzione, si propone lo scandalo inaccettabile dell'infanzia corrotta da forze oscure, o la potenziale perversione dell'immaginazione di una giovane donna incapace di sostenere il confronto tra Bene e Male, tra innocenza e colpa? Ci sono o non ci sono i fantasmi? e se sì, chi li vede davvero e perché? Più volte tradotto e presentato al lettore, discusso e reinterpretato in introduzioni e saggi di valore, questo racconto tra i più celebrati della letteratura moderna - qui offerto in una nuova traduzione e cura esemplari - continua a sfidare e incantare la nostra lettura, nella sua profonda e irrisolta ambiguità.
Anonimo -