Trarre conclusioni potrebbe apparire troppo presuntuoso, specialmente accettando l'ipotesi che la scrittura automatica sia un fenomeno paranormale (nello spiritismo, è anche definita scrittura medianica, o scrittura spiritica), ossia dando per vera la possibilità che sia il prodotto di una comunicazione con l'aldilà o un'altra dimensione. Possiamo parlare di certezze? Sembra piuttosto di lanciarsi dall'alto senza il paracadute della scientificità. A volte, però, occorre vagliare tutte le possibilità e non scartare neanche ciò che non è confortato dalla scienza.
Nell'ambiente dello spiritismo, partendo da Allan Kardec[1], considerato il padre dello spiritismo francese, nel 1861, fu ufficializzato l'uso della scrittura automatica, presentandolo (se vogliamo, a ragione, ammettendolo per autentico), come il mezzo più semplice e più completo per stabilire delle relazioni con gli spiriti. Nell'ambito del periodo storico e dei nuovi studi sull'inconscio e delle varie teorie psicanalitiche, la grafica automatica venne in seguito osservata con sospetto, presentata, piuttosto che come un ponte con l'aldilà, quale forma di dissociazione della personalità e dialogo con il proprio inconscio nascosto.
[1] Allan Kardec (3 ottobre 1804, Lione, Francia; 31 marzo 1869, Parigi, Francia), pseudonimo di Hippolyte Léon Denizard Rivail, è stato un pedagogista e filosofo francese conosciuto per essere stato il fondatore e codificatore dello spiritismo, dottrina filosofica di cui fu il principale divulgatore a livello mondiale.
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