Il termine ideologia fu coniato alla fine del XVIII secolo da Destutt de Tracy, il quale l'adoprava per disegnare la scienza dell'origine delle idee. E' a partire da Napoleone che la nozione d'ideologia acquista il suo significato moderno: quello di teorie tanto astratte quanto dubbie, che, pretendono di fondarsi sulla ragione e sulla scienza, mirano a modellare l'ordine sociale e a orientare l'azione politica. A cent'anni e più dalla sua formulazione, cosa ne è oggi dell'ideologia? E, soprattutto, come funzionano i suoi meccanismi? In questo saggio Raymond Boudon spiega come nascano i dogmi collettivi grandi e piccoli, il ruolo che giocano le posizioni e le disposizioni culturali e sociali, i valori della retorica, del simbolo e degli effetti di comunicazione. Alla concezione dell'ideologia come convinzione di tipo irrazionale (secondo quanto ritengono Marx, Pareto, ma anche Popper e Aron) Boudon oppone una teoria razionalista, che indica come certe idee si appoggino effettivamente a fondamenti scientifici dei quali, però, non si tiene in conto la relatività. In tempi di crisi delle ideologie, questo libro non le liquida, smascherandone le false promesse, ma descrive quei meccanismi di credibilità eccessiva e non sufficentemente fondata, che permettono a un'idea di radicarsi. Così facendo si spiega come e perchè certe idee diventino egemoni o più semplicemente di moda; ci si interroga sul ruolo di alcuni "maitres à penser" (quali ad esempio Foucault e Bourdieu); si svela, insomma, come e perchè possiamo credere razionalmente e in buona fede ai pregiudizi e alle idee false.
Anonimo -