La memoria del cielo di Paola Mostrocola
Paola Mastrocola, l'autirce di Quel che affidiamo al vento, torna con un nuovo libro: La memoria del cielo che ti terrà incollato alle pagine.
L'autrice ha pensato di raccontare il suo nuovo romanzo attraverso una lettera nella quale ci racconta le motivazioni che l'hanno spinta a scrivere il suo romanzo sul tema dell'infanzia che ci cammina accanto per tutta la vita...
Care lettrici e cari lettori,
ho scritto un libro diverso, questa volta, quasi non mio. Eppure forse più mio che mai. Un libro che si trovava al fondo di me e, fino a oggi, non voleva uscire. Non ci sono animali che parlano, galline che volano, alberi che sfondano pareti… E’ tutto molto realistico, perché legato alla memoria. Anche se poi, chissà se la memoria è così veritiera e non, invece, il massimo dell’invenzione, della fantasia…
E’ il romanzo di un’infanzia. L’infanzia che Donata, da adulta, si mette a ricostruire.
Sono gli anni ‘50 e ‘60, c’è la Torino povera di allora, la Fiat, gli immigrati meridionali, parole come debiti, sacrifici, eredità, lavoro, vergogna, timidezza, c’è una madre sarta e un padre che si porta dietro il suo Abruzzo di pastori e contadini. È la sua infanzia, certo, personalissima e molto lontana dalle infanzie di oggi, ma vorrei che in qualche modo parlasse alla vostra infanzia, qualunque età abbiate e quali che siano i vostri genitori. Mi piacerebbe che in quel che Donata racconta di sé rivedeste voi bambini, che vi tornasse lo sguardo che avevate allora. Perché, lo dice bene Louise Glück: “Guardiamo il mondo una volta sola, da piccoli. Tutto il resto è memoria”.
L’infanzia ce la portiamo dentro, ci cammina accanto tutta la vita, eppure è come una sconosciuta. Poi un giorno di colpo si svela, e noi per la prima volta la guardiamo. È bellissimo guardare in faccia la propria infanzia, perché ci rivela. O a noi sembra ci riveli… Abbiamo l’illusione di trovare lì le ragioni di quel che siamo diventati, di capire da quali eventi e ferite siamo stati segnati e perché siamo venuti al mondo, a svolgere quale compito.
Ci pare persino di recuperare la memoria di quando non eravamo ancora nati, quella “memoria del cielo” che una volta ci era chiara, ma che poi col passare degli anni sempre più svanisce, lasciandoci spersi, in cerca di un senso che ormai non possiamo che inventare.
Buona lettura,
Paola Mastrocola
Chi è Paola Mastrocola?
ha esordito con il romanzo La gallina volante (2000), vincitore del premio Calvino. Finalista al premio Strega nel 2001 con Palline di pane e vincitrice del premio Campiello nel 2004 con Una barca nel bosco, ha pubblicato numerosi romanzi e saggi. Tra i libri più recenti, ricordiamo i successi di critica e pubblico Non so niente di te (2013) e Leone (2018).