Cechov, Céline e Carlo Levi hanno più volte intrecciato, nella vita e nell'opera, letteratura e medicina, due arti legate da un nesso antico e imprescindibile. Ripercorrendone la biografia, Filippo La Porta offre un ritratto dei tre grandi medici-scrittori che ne mette in luce le peculiarità e i tratti comuni: critici nei confronti della società, sono stati testimoni di un "umanesimo" violentemente messo in crisi dal Novecento, ma per noi irrinunciabile, e soprattutto sono stati medici diligenti e coscienziosi, sempre attenti ai poveri e agli ultimi, con la consapevolezza che, come sapeva Svevo, la vita resta l'unica malattia indubitabilmente mortale.
Anonimo -