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Intervista a
Corrado Augiasin libreria con
Il grande romanzo dei Vangeli

Il grande romanzo dei Vangeli - Corrado Augias

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A colloquio con uno dei più importanti storici del cristianesimo, Corrado Augias racconta in maniera nuova una vicenda che tutti pensavamo di conoscere.

Se un viaggiatore venuto da lontano sfogliasse i Vangeli totalmente ignaro di ogni possibile implicazione teologica, che cosa leggerebbe? Quattro versioni in parte simili della vicenda di un predicatore condannato a morte per la sua ribellione ai poteri costituiti. Ma un altro elemento colpirebbe l’ipotetico lettore: la folla di personaggi, spesso senza nome, in cui s’imbatte il protagonista nel corso della sua breve esistenza. Dallo stupore per questa umanità prende le mosse Il grande romanzo dei Vangeli (Einaudi), il dialogo tra Corrado Augias e il professor Giovanni Filoramo che tenta di raccontare gli uomini e le donne delle Scritture come fossero figure di un dramma o, appunto, di un romanzo.

“I testi sacri sono un ramo della letteratura fantastica.” Che cosa l’ha indotta a richiamarsi in apertura del volume all’osservazione, intelligentemente provocatoria, di Jorge Luis Borges?

Se si spogliano i testi sacri dai riferimenti teologici si vede che sono costruiti su storie fantastiche, a volte affascinanti, che da una parte guardano le umane realtà, dall’altra si perdono in ingegnose fantasticherie. Credo che il grande scrittore argentino questo avesse in mente quando lanciò la sua famosa definizione. Il professor Filoramo ha accettato di collaborare in questa azione divulgativa dove abbiamo provato a raccontare i Vangeli e i loro personaggi come se fossero romanzi. Risultato, posso garantire, sorprendente.

Una madre sfuggente che viene spesso rimproverata dal figlio e “custodisce nel suo cuore” gli interrogativi sulla storia cui è chiamata ad assistere; un padre muto; un traditore angosciato… Dai coprotagonisti alle comparse, quali personaggi si sono rivelati i più sorprendenti?

Tutti i personaggi dei Vangeli sono sorprendenti se li si legge come uomini e donne. Pilato non capisce Gesù perché un procuratore romano non può entrare nella mentalità di un profeta ebreo; Giuseppe, personaggio umile e affascinante, svolge un ruolo ingrato senza mai dire una parola; Maria ha poco a che vedere con il culto che su di lei è stato costruito; nessun Vangelo tra quelli canonici dice perché Giuda tradisca. Lo dice un altro Vangelo, il Vangelo di Giuda, che costituisce per chi non lo conosca un’illuminante rivelazione.

Lei scrive: “Atei o credenti, non c’è dubbio che il cristianesimo metta tutti di fronte a un’eredità inquietante”. Tale lascito può essere ancora considerato “una risorsa”?

La mia idea è che il cristianesimo possa ancora essere una risorsa importante in anni critici (di passaggio) come i nostri, ricercando nelle Scritture non più la “verità” ma il loro “senso” profondo. Una verità imposta è stata causa di guerre feroci e di innumerevoli tragedie nei secoli passati. Il senso dei Vangeli, spogliato da ogni pretesa di verità – o, peggio ancora, di politica – può essere una guida preziosa nello smarrimento di un mondo che sta passando da una forma di civiltà a un’altra.

 

Gli autori

Corrado Augias, giornalista, scrittore, autore televisivo, è nato a Roma. I suoi numerosi libri sono tradotti nelle principali lingue. Ricordiamo tra gli altri Le ultime diciotto ore di Gesù, I segreti di Istanbul, Questa nostra Italia e il romanzo Il lato oscuro del cuore.

Tutti i suoi libri

Giovanni Filoramo è professore emerito di Storia del cristianesimo presso l’Università di Torino. Per Einaudi ha pubblicato Che cos’è la religione e Il sacro e il potere. Tra i suoi libri più recenti: La croce e il potere. I cristiani da martiri a persecutori, Ipotesi Dio, Il grande racconto delle religioni.

Tutti i suoi libri

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