Facendosi prendere per mano dal grande direttore dorchestra e compositore statunitense Leonard Bernstein, qui nei panni di un Virgilio immaginifico, acuto esegeta della storia della musica, lautore ci invita a compiere un voyage musicale e filosofico che, a partire dallanalisi della stanza da lavoro di Beethoven, percorre la via che porta al romanticismo di Brahms e al tardoromanticismo di Richard Strauss, fino alla speciale inventiva stravinskijana, alle atmosfere novecentesche della musica di Šostakóvic e di altri compositori e alla musica americana. Il testo si compone infine di un intermezzo filosofico sulla natura della creatività, di una nota sulla contemporaneità musicale, le cui radici affonderebbero, secondo lautore, nella musica classica tardoromantica, e di unincursione sulla nostra attualità artistica e sociologica.
Anonimo -