Nel suo nuovo libro narrativo, Luis Sepúlveda segue il filo della propria biografia e torna ai temi che gli sono cari: l'avventura e la politica, il viaggio e l'utopia, l'amore e l'impegno. Sono storie che nella varietà dei toni e delle atmosfere ci restituiscono tutto il suo mondo letterario. Un ragazzo e una ragazza condividono le lotte del movimento studentesco e si ritrovano dopo gli anni della dittatura cilena e l'espatrio; un mercante levantino scopre la magia della Patagonia; un angelo vendicatore si batte, al di fuori di tutte le regole, per i poveri della terra; e fra i tanti personaggi, un sorprendente ritorno: il Vecchio che leggeva romanzi d'amore si rimette in marcia insieme all'amico dentista per il villaggio di El Idilio, abbandonato dai suoi abitanti in fuga dall'ennesima guerra per il petrolio. A correre fra queste pagine è la convinzione che certi sentimenti aiutano ad affrontare le asprezze dell'esistenza: sono quelli eterni che stanno alla base dell'amicizia, della comprensione, del rispetto per la dignità degli individui, per la natura, per le diversità. Se sfreghiamo la lampada di Luis Sepúlveda, vedremo spuntare il genio della generosità, del coraggio di scommettere ancora su un'umanità fuori dal coro, della lealtà verso gli amici e verso se stessi.
La nostra recensione
UN VIAGGIO NELLE TERRE LONTANE DI SEPULVEDA - Nuovo immancabile appuntamento con gli strepitosi racconti di Luis Sepùlveda. L'autore mostra il meglio del suo repertorio, riprendendo personaggi a lui cari (come il vecchio già apparso in Il vecchio che leggeva romanzi d'amore) e del tutto nuovi (ci sono anche i fantasmi!). Le storie di Sepùlveda rapiscono il lettore soprattutto grazie alle ambientazioni suggestive in cui sono collocate (su tutte, le rappresentazioni delle terre sud americane tanto care all'autore). Giusto per citarne alcune: l'Hotel Zeta di Tres Fronteras e le sue vicende che ne hanno segnato il passato, le viuzze di Alessandria alla ricerca del Cafè Miramare, l'isola di Lennox e la leggenda dell'ultimo albero, il ristorante bohémien Off Record di Santiago da cui partono i ricordi della vita del Selvaggio. Stupisce anche la varietà delle tematiche: l'amore, il viaggio, i ricordi di personaggi passati, reali o di fantasia, incuriosiscono e intrattengono il lettore come solo la penna dell'autore riesce a fare. Non per forza una storia ha bisogno di tante pagine per essere raccontata, e Sepùlveda questo lo sa bene. Gliene bastano poche (a volte appena un paio!), per accompagnare il lettore in terre e tempi lontani, carichi di magia, senza mai perdere di intensità. Dodici racconti per vincere l'oblio: questo recita il sottotitolo del libro. Non possiamo far altro che seguire il consiglio. -Tiziano Gagliardo
Anonimo -