Con tre nuovi capitoli dedicati a: - selfie e letteratura (con Dante che nel canto XXXIII del "Paradiso" ha scattato il primo selfie della letteratura italiana); - Facebook e l'eternità (oltre il carme "Dei sepolcri" di Foscolo); - Beatrice, il social network della lingua italiana, e il coding, ossia il pensiero algoritmico. Il libro offre suggerimenti e indicazioni per l'utilizzo di Internet, dei social network e dei videogiochi nei processi di insegnamento/apprendimento della lingua e della letteratura. Partendo dalle questioni oggi più dibattute (rapporto tra carta e digitale; ridefinizione degli ambienti, dei processi, dei tempi e degli strumenti della formazione; presenza e utilizzo dei social network e dei videogiochi; web 2.0 e forme della testualità transmediale; dominio del virtuale nella vita reale ecc.), l'autore coglie elementi di continuità tra la produzione letteraria del passato (epigrammi, aforismi, distici, poesia centonaria, romanzi epistolari ecc.) e alcune tradizioni di scuola, con le forme, gli stili, i luoghi e i tempi della comunicazione postmoderna (tweet, post, e-mail, WhatsApp, testi visivi, meccaniche di videogioco, scrittura wiki ecc.). Il libro, infatti, suggerisce di accostarsi in modo critico e consapevole alla produzione e allo studio della lingua e della letteratura attraverso l'utilizzo di app e tool del così detto web 2.0, mantenendo fermo lo sguardo al passato (anche più remoto e classico).
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