Alex è un personaggio che a tratti sembra irreale: una persona onesta, che ha coronato la sua vita con il successo ma senza montarsi la testa, fiduciosa nel mondo. Ma ecco cosa ci avvicina ad Alex rendendolo simile a noi:gli manca qualcosa, e questo qualcosa è l'amore per Greta. Greta è il filo conduttore di tutto il romanzo, è intorno a lei che fluttuano i palloncini rossi e le bolle di sapone, è grazie a lei che Alex conosce tutte e persone a cui racconterà di questo sua amore impossibile, osteggiato da cosa non ci è dato di saperlo. Un romanzo e un personaggio che offono a ognuno di noi la possibilità di avere un'altra occasione nella vita. Le meditazioni sui temi fondamentali dell'esistenza umana, quali il tempo e la sua stretta connessione con il caso, il destino e il vero amore, si inseriscono in una trama avvincente e metafisica. Ambientato tra Parigi e Napoli, di cui Bisotti come nessuno sa restituire l'incanto e la bellezza, e popolato di personaggi indimenticabili, come il concierge Etienne e la bellissima modella Charlotte - rimasta paralizzata dalla vita in giù dopo un incidente - che Alex ha conosciuto sulla tomba di Oscar Wilde al cimitero di Père-Lachaise, Un anno per un giorno è un libro emozionante, inatteso, profondo.
Un romanzo inebriante, fatto di passioni, intrighi e avventure. Attraverso queste pagine ci troveremo di nuovo a camminare per stradine lugubri avvolte nel mistero, tra la Barcellona reale e il suo rovescio, un riflesso maledetto della città. E arriveremo finalmente a scoprire il gran finale della saga, che qui raggiunge l'apice della sua intensità e al tempo stesso celebra, maestosamente, il mondo dei libri, l'arte di raccontare storie e il legame magico che si stabilisce tra la letteratura e la vita.
Il primo vero romanzo di Roberto Saviano. Se per Gomorra Saviano aveva dato vita a un personale genere letterario fra inchiesta giornalistica e fiction, questo nuovo libro può essere considerato il suo esordio nella narrativa. E tuttavia, si tratta pur sempre di una narrativa perfettamente calata nella spietata realtà di cui Saviano da molti anni si occupa: quella delle città oramai pervase dal potere malavita organizzata.
Roberto Saviano ritrae le storie di Nicolas Fiorillo e della violenta e giovanissima banda da lui guidata. Ma è solo invenzione o casomai realtà sin troppo cruda e poco nota? Per saperlo, occorre leggere questo romanzo straordinario, necessario e crudele, la nuova inesorabile denuncia di un grande scrittore italiano.
Il romanzo dell’estate 2016 per l’instancabile Andrea Camilleri, e ha per protagonista il commissario più amato d’Italia, Salvo Montalbano, re delle classifiche italiane oramai dagli anni Novanta del secolo scorso. Anche in L’altro capo del filo, però, Camilleri intrattiene alla grande i suoi fan grazie a un giallo coi fiocchi, orchestrato con l’oramai usuale padronanza della penna (e, come vedremo, con un occhio alla stretta attualità). Ai differenti capi del filo ci sono due indagini su cui Montalbano si trova a investigare in parallelo. Da un capo abbiamo la vicenda dei migranti che sbarcano in Sicilia a Vigata. Montalbano stesso, insieme agli abitanti del paese, si dà un gran da fare per soccorsi e accoglienza. Ma fra le storie dei viaggi in mare dalle coste africane emerge un brutto caso di violenza perpetrata dagli scafisti a una giovanissima minorenne.
Una lettura illuminante per chiunque ami Bruce Springsteen, molto più del memoir di una rockstar leggendaria: è un libro per spiriti pratici e inguaribili sognatori, per genitori e figli, per innamorati e cuori solitari, per artisti, fricchettoni e chiunque voglia essere battezzato nel sacro fiume del rock. È raro che un artista racconti la propria storia in maniera così intensa e dettagliata. Come in tante delle sue canzoni (Thunder Road, Badlands, Darkness on the Edge of Town, The River, Born in the USA, The Rising e The Ghost of Tom Joad, per citarne solo alcune), nell'autobiografia di Bruce Springsteen troviamo l'ispirazione di un autore unico e la saggezza di un uomo che ha riflettuto a fondo sulle proprie esperienze.
La ragazza del treno di Paula Hawkins è forse il maggior successo editoriale del 2015 e del 2016, con tonnellate di copie vendute. Thriller avvincente e inquietante, in cui non ci si può fidare di nessuno, né delle tre voci narranti femminili, né dell'autrice. Paula Hawkins delinea abilmente le figure dei personaggi e dei loro caratteri, e si diverte a disseminare la trama di deviazioni e false piste, tutte assolutamente convincenti nello sviluppo della storia. Così, a ogni pagina, sfida i lettori a riflettere su quanto sia facile lasciarsi ingannare da una conoscenza limitata delle persone.
"Vivi bene,semplicemente vivi. Queste furono le ultime parole di Will che scrisse a Louisa prima di morire, ma lei non sta mantenendo la promessa che gli ha fatto: non sta vivendo. Dopo una breve pausa a Parigi, è tornata in Inghilterra e lavora in un bar stile irlandese in aeroporto. Osserva i passeggeri partire e tornare dai loro viaggi, ma lei è lì, ferma, immobile, non riesce ad andare avanti; continua a pensare a quei sei mesi, al suo amore perso. Fino al giorno in cui alla sua porta busserà una persona che sconvolgerà la sua routine, e le mostrerà la strada per andare avanti. Dopo di te - il sequel del fortunatissimo Io prima di te - ci fa capire che non si può guardare avanti senza gettare uno sguardo indietro; che si può andare avanti portando con noi la persona che abbiamo perso non come un peso impossibile da sopportare, ma come un dono. E' naturale soffrire, stare male, ma si arriva al punto in cui il dolore lascia spazio alla gioia, la gioia, nonostante tutto, di aver amato."
Il libro più emozionante e vivo di Jojo Moyes, una scrittrice che riesce a coinvolgere totalmente il lettore in ogni sua opera.
Da un'iniziale apparenza di storia di intrattenimento, il racconto svela lentamente il suo risvolto doloroso e molto commovente. Non è un romanzo rosa, anche se piace molto alle donne, ma un libro che si addentra in un tema come l'eutanasia riuscendo a far immedesimare il lettore nei protagonisti della storia. Coinvolgente, stimolante e sincero, capace di toccare le corde dell'animo come una storia vera.
Leopardi ha trovato nella poesia la sua ragione di vita, e noi? Qual è la passione in grado di farci sentire vivi in ogni fase della nostra esistenza? Quale bellezza vogliamo manifestare nel mondo, per poter dire alla fine: nulla è andato sprecato? In un dialogo intimo e travolgente con il nostro più grande poeta moderno, Alessandro D'Avenia porta a magnifico compimento l'esperienza di professore, la passione di lettore e la sensibilità di scrittore per accompagnarci in un viaggio esistenziale sorprendente. Dalle inquietudini dell'adolescenza – l'età della speranza e dell'intensità, nei picchi di entusiasmo come negli abissi di tristezza – passiamo attraverso le prove della maturità – il momento in cui le aspirazioni si scontrano con la realtà –, per approdare alla conquista della fedeltà a noi stessi, accettando debolezze e fragilità e imparando l'arte della riparazione della vita. Forse, è qui che si nasconde il segreto della felicità.
Aprire Harry Potter e la Maledizione dell’Erede è un po’ come tornare a casa dopo un lungo viaggio. Sai cosa ti aspetta, non vedi l’ora di tornarci ma, dentro di te, sai comunque che qualcosa è cambiato. E’ questa la sensazione che ho avuto leggendo questa nuova avventura del maghetto più famoso di tutti i tempi.
Temporalmente la situazione coincide a grandi linee con il termine dell’ultimo romanzo. E qui nasce la curiosità di qualunque potteriano: cos’è successo dopo? ¿Ed ecco che sentiamo sbuffare di nuovo il treno’Hogwarts Express, probabilmente più eccitati noi delle magiche matricole. Ci si ritrova a correre per i corridoi di Hogwarts, vecchie conoscenze tornano a farci sorridere di nostalgia ed è come se Hogwarts non se ne fosse mai andata.