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Alberto Milani , Cristine Spiezia
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I protagonisti sono tre ragazzini di 11 anni che si chiamano Norman, Ray ed Emma. Tre ragazzini che vivono in un orfanotrofio, quindi senza genitori, e assieme ad altri bambini di diversa età. In questo orfanotrofio vengono accuditi da una persona che chiamano "mamma" ma, ovviamente, non è la loro madre.
Cosa fanno questi ragazzini tutti i giorni? Hanno del tempo libero per giocare insieme e, altra attività, trascorrono del tempo facendo dei test per misurare il loro quoziente intellettivo. All'inizio del manga naturalmente non si capisce il perché di questa attività, ma in seguito si capirà meglio.
Un giorno un'altra orfana di nome Conny viene adottata e quindi dovrà lasciare l'istituto. Mentre si avvia al cancello per lasciarlo dimentica il suo pupazzo di peluche. Ray e Norman decideranno di prendere il pupazzo e di portarglielo al cancello prima che se ne vada e lì si scoprirà la triste verità che porterà all’evoluzione di tutta la trama. Naturalmente non raccontiamo l’evento ma da qui in poi iniziano i colpi di scena e la vera storia del manga.
Questo manga può essere inserito nella categoria "escape" ovvero dove si mettono delle persone all'interno di un mondo, quindi all'interno di una scatola, e da lì devono cercare di fare il possibile per fuggire e trovare la libertà. Un manga che presenta misteri da risolvere e che lasceranno il lettore attaccato alle pagine del manga. Spesso capiterà di capire pagine lette nei volumi precedenti solo dopo.
Se si è visto l’anime bisogna subito dire che, anche in questo caso, il manga è tutta un’altra cosa. Il manga segue la penna e le idee dell'autore, mentre l'anime, a volte, riadatta i disegni per lo schermo. L’anime inoltre, essendo limitato dal minutaggio, tende a ridurre i tempi delle scene e degli eventi del manga.
I personaggi e protagonisti alle volte possono perdere di spessore. Tra tutti Norman è il protagonista che convince maggiormente, dimostrandosi arguto in ogni occasione. Invece Emma forse con il passare del tempo diventa contraddittoria e alle volte forse anche banale. Il terzo protagonista, il personaggio di Ray, sembra alle volte essere poco utilizzato e non gli viene dato realmente lo spazio che merita.
Un manga che, seppur ha come protagonisti dei bambini, è consigliato a tutti. Infatti, i temi toccati sono forti e profondi. In The promised neverland non mancano capovolgimenti degli eventi, colpi di scena, momenti di tristezza e di dolore, il tutto contornato da moltissimi personaggi che riceveranno ognuno il suo ruolo nella storia.
Un'opera godibile e caldamente consigliata a tutte le fasce di età. The promised neverland non ha un numero infinito di volumi e si legge piacevolmente e può aiutare il lettore a svagarsi e a rilassarsi.
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