Secondo tomo del capolavoro di Luigia Codemo, pubblicato nel 1856 e accolto favorevolmente dalla critica italiana e francese. "Le memorie di un contadino" narra le vicende personali di Domenico Narcisi, umile contadino che si trasferisce per necessità a Venezia. Con una sensibilità estrema particolarmente rilevante per l'epoca Luigia Codemo racconta la miseria del Veneto asburgico senza filtri, regalando ai suoi contemporanei un vero e proprio manifesto di patriottismo, ai posteri un documento inestimabile sulla vita, i riti e i costumi dell'esistenza nelle campagne alla metà del XIX secolo. Adoperando una lingua ibrida, che risente tuttavia in maniera importante della lezione manzoniana, l'autrice dipinge un affresco a tutto tondo dell'orizzonte di vita di Domenico, che nel corso del romanzo entra in contatto con una miriade di personaggi ben definiti e complessi, che arricchiscono l'opera di una coralità che si presta particolarmente bene al tema trattato. -
Anonimo -