Questo libro parla di uno dei temi cruciali del fine vita, quello dell'eutanasia volontaria, delle vecchie paure e delle nuove preoccupazioni relative a una realtà che non conosciamo a sufficienza, data la sua radicalità, in un mondo che punta a rimuovere la morte invece che viverla con dignità e umanità. L'argomentazione verte su alcuni punti di riferimento del mondo cristiano, più precisamente su tre posizioni di punta: la lunga e complessa elaborazione del teologo cattolico Hans Kung; la sintesi teorico-pratica condensata in due documenti ufficiali: quello della Commissione bioetica delle Chiese Battiste, Metodiste e Valdesi in Italia del 2017 e il documento della sezione italiana del movimento internazionale di base Noi Siamo Chiesa (NSC), del 2019, motivato e orientato a perseguire la riforma della Chiesa cattolica. Quindi, mondo cattolico e mondo protestante a confronto, uniti dal riconoscimento del valore di un principio comune, l'etica della responsabilità, che fa da filo rosso e legame che promuove la cultura ecumenica. Ecumenismo e responsabilità, quindi, che costituiscono i due pilastri dell'azione e del pensiero di Dietrich Bonhoeffer, il teologo e pastore luterano ucciso dai nazisti, nell'aprile del '45, in quanto oppositore del regime totalitario hitleriano. Poco prima di essere impiccato ha lasciato scritte queste parole, che fanno al nostro caso: "E la fine, per me l'inizio della vita". Questo è il quadro di riferimento anche in relazione al tema dell'eutanasia e alla possibilità, solamente in condizioni particolari, che possa essere coniugato anche in termini cristiani, liberati dalle sovrastrutture ideologiche che ne hanno condizionato negativamente il significato, sconnesso dall'arte del vivere che è anche "arte del morire", fondato sul valore dell'autodeterminazione (debole e relativo, non assoluto e radicale). La possibilità, dunque, entro certi limiti, della disponibilità della vita e dell'eutanasia cristiana, come buona morte nel senso espresso poeticamente e religiosamente da Francesco d'Assisi: "Laudato si', mi' Signore, per sora nostra morte corporale". (Dalla Prefazione di Vittorio Bellavite)
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