Perché un testo mirato a raccogliere e presentare riflessioni, spunti, analisi, descrizioni e valutazioni che Pietro Clemente ha espresso nel tempo riguardo alla museografia etnografica? Perché riproporre testi legati a tempi e vicende trascorsi? Perché quelle riflessioni e analisi arricchiscono il contemporaneo, aiutandoci a comprendere il perché di molti degli attuali esiti, delle conquiste e degli arretramenti della museografia etnografica. I saggi raccolti nel volume percorrono un arco di tempo che va dal 1982, con i testi raccolti in Graffiti di museografia antropologica italiana (Clemente 1996), a Il terzo principio della museografia del 1999 (Clemente - Rossi), al 2008 con Grotte, foreste e artisti primitivi nel museo di Quai Branly a Parigi, che vide lo svilupparsi di una stagione in cui i musei etnografici e la comunità dei suoi protagonisti tentavano la costituzione di reti e l'apertura di un confronto di esperienze per una nuova museografia etnografica in Italia, attenti alle comunità e ai territori.
Anonimo -