Vero e proprio testamento spirituale di Dagerman, in cui traspaiono i motivi del silenzio dei suoi ultimi anni e del suicidio, Il nostro bisogno di consolazione è la dolorosa confessione di chi, intransigente fino all'assoluto, impossibilitato ad accettare i punti fermi della fede come del suo rifiuto ("il furore dello scettico" o "l'ardente innocenza dell'ateo") convinto "che la propria vita sia solo un vagare insensato verso una morte certa", cerca disperatamente una risposta all'inalienabile aspirazione alla felicità, alla libertà, a un'esistenza che abbia in sé la propria giustificazione.
Anonimo -