Uno strano appuntamento attende James Answell, invitato a conoscere il futuro suocero. In uno studio che sembra una camera blindata, con finestre sbarrate da imposte solide come acciaio. Tappezzeria scura, una scrivania moderna, un caminetto di marmo bianco. E sopra il caminetto, come unico elemento decorativo, tre frecce disposte a triangolo. Le frecce sono vecchi trofei, ma ancora utilizzabili; magari per uccidere un uomo, fa notare l'anziano padrone di casa. Parole tragicamente profetiche. Perché nel sorseggiare un whisky e soda evidentemente drogato Answell perde i sensi, e al risveglio si trova davanti il cadavere del mancato suocero, trafitto proprio da una delle frecce ornamentali. Difficile evitare un'accusa di omicidio, dato che la stanza in cui l'inspiegabile delitto ha avuto luogo era chiusa dall'interno. Ma lui è innocente, e solo l'avvocato sir Henry Merrivale potrà salvarlo. Dimostrando che la chiave del rebus, insieme all'identità dell'assassino, si cela nel misterioso occhio di Giuda.
ALL'INTERNO, il racconto "Una piccola bara di cartone" di Luca Di Gialleonardo, vincitore del premio GialloLatino 2016.
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