Il 14 dicembre 1995, il Pretore del lavoro di Milano condannò lAnsaldo al pagamento di novanta milioni di lire come risarcimento per il danno biologico causato al lavoratore Francesco Casarolli. Per la prima volta in Italia unazienda fu chiamata a risarcire un lavoratore non per un danno fisico, bensì per i comportamenti vessatori che avevano comportato unalterazione dellequilibrio fisico e psichico del Casarolli. Alla sua azienda Casarolli chiese seicento milioni, mettendo nel conto le cefalee delle quali era quotidianamente preda, le nausee, la tachicardia e perfino la riduzione dellattività sessuale. Un insieme di sintomi che avevano fatto di lui, in precedenza estroverso ed energico, un uomo depresso. Tanto che a un certo punto anche il proprio matrimonio aveva incominciato a risentirne. Loperaio che vinse contro i mulini a vento è un dialogo tra lautore e il lettore, con uno stile narrativo semplice e piacevole. Casarolli racconta in prima persona venti anni di battaglie sul posto di lavoro a colpi di licenziamenti, denunce e sanzioni disciplinari. Una storia ambientata tra gli anni 80 e 90 ma che racconta un tema, quello del mobbing sul posto di lavoro, di grande attualità.
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