"L'idea del viaggio porta dentro sé il seme del sogno. Ero certo che quel giorno che sentii parlare per la prima volta della Via Francigena l'unica persona a cui avrei rivolto l'invito di accompagnarmi in questa avventura da cicloviaggiatori sarebbe stato il mio amico Diego. Il motivo? Dovevamo essere "improbabili". Si, il mio sogno, che poi è diventato anche il suo, era costruito sul concetto di essere inadeguati a tutto: biciclette da quattro soldi, stazze da camalli portuensi più che da ciclisti, attrezzature incomplete, sigarette sempre a portata di mano e l'idea di una bella birra ad aspettarci a ogni tappa. Insomma, nel mio immaginario più che Coppi e Bartali c'erano Fantozzi e il ragionier Filini alla Coppa Cobram. Ma si sa, la bellezza di un viaggio sta proprio nel farlo."
Anonimo -