Scrive l'autore in apertura del suo libro: "Un giorno, in epoca non troppo remota, mangeremo bulloni, e, anziché sangiovese, ci berremo dietro un bel bicchiere di minio. E poi? Non vi dico come andrà a finire, perché già lo potete immaginare da soli. [...]. La risposta viene dalla riflessione di un capo indiano risalente al 1850: Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiore avvelenato, l'ultimo pesce pescato vi accorgerete che non si può mangiare il denaro". A partire di qui, Luciano Baruzzi, per una vita insegnante di geografia, affronta in un denso giro di pagine i problemi più rilevanti dell'ambientalismo contemporaneo (i terremoti, le centrali nucleari, le energie rinnovabili, lo stretto di Messina, i prodotti transgenici...) e insieme mostra la centralità delle discipline geografiche oggi colpevolmente emarginate nella formazione dei giovani e di una coscienza civica consapevole della casa planetaria dell'uomo.
Anonimo -