Premio Strega 2019
M. Il figlio del secolo, di Antonio Scurati
Vincitore della LXXIII Edizione
Scurati racconta con dedizione e ostinazione la nascita del fascismo in Italia, non tralasciando nessun dettaglio decisivo alla comprensione della nostra Storia, attenendosi ai fatti documentati e appassionando i lettori per pagine e pagine.
Antonio Scurati, M. Il figlio del secolo
I FINALISTI: Il rumore del mondo, di Benedetta Cibrario
Fondato su minuziosi studi d’archivio e sostenuto da una verve narrativa personalissima, il lavoro di Benedetta Cibrario ci mostra un punto di vista non convenzionale sul Risorgimento.
Benedetta Cibrario, Il rumore del mondo
La straniera, di Claudia Durastanti
Il romanzo merita attenzione per tre aspetti del tutto insoliti (oltre all’insolito percorso biografico e di lavoro dell’autrice, che è e non è una straniera). Il primo aspetto è certamente il linguaggio. Una seconda ragione è la storia ed una terza è il talento espressivo.
Claudia Durastanti, La straniera
Fedeltà, di Marco Missiroli
Vincitore del Premio Strega Giovani
Che prezzo ha la fedeltà? E quanto restare fedeli a qualcuno significa in realtà tradire noi stessi? Marco Missiroli lo racconta andando al cuore dei suoi personaggi: lui, lei, l’altra, e l’altro. Noi stessi. Preparatevi a leggere la vostra storia.
Marco Missiroli, Fedeltà Copia autografata
Tutti i finalisti del Premio Strega Giovani
Addio fantasmi di Nadia Terranova
Ida è appena sbarcata a Messina, la sua città natale: la madre l'ha richiamata in vista della ristrutturazione dell'appartamento di famiglia, che vuole mettere in vendita. Circondata di nuovo dagli oggetti di sempre, di fronte ai quali deve scegliere cosa tenere e cosa buttare, è costretta a fare i conti con il trauma che l'ha segnata quando era solo una ragazzina. Ventitre anni prima suo padre è scomparso. Non è morto: semplicemente una mattina è andato via e non è più tornat..
Nadia Terranovai, Addio fantasmi
Il vincitore del 2018
Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. E il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna. Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa: Ruth Cerf, l'amica di Lipsia, con cui ha vissuto i tempi più duri a Parigi dopo la fuga dalla Germania; Willy Chardack, che si è accontentato del ruolo di cavalier servente da quando l'irresistibile ragazza gli ha preferito Georg Kuritzkes, impegnato a combattere nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda rimarrà una presenza più forte e viva della celebrata eroina antifascista: Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di vivere, la sua sete di libertà sono scintille capaci di riaccendersi anche a distanza di decenni. Basta una telefonata intercontinentale tra Willy e Georg, che si sentono per tutt'altro motivo, a dare l'avvio a un romanzo caleidoscopico, costruito sulle fonti originali, del quale Gerda è il cuore pulsante...
Helena Janeczek, La ragazza con la leica