Nel cinema, le scene subacquee sono di grande effetto, per quell'aura di mistero che ancora circonda la profondità e le sue creature. Oggi gli strumenti dei professionisti sono telecamere miniaturizzate, e riprendere sott'acqua è davvero facile. Ma settant'anni fa era un'impresa. Ci provò, e ci riuscì, nel 1946, don Francesco Alliata, principe di Villafranca: primo al mondo a lavorare sul fondo del mare con una professionalissima Arriflex 35mm. Questa è la sua storia. Che si sofferma, sì, sul ruolo di pioniere del cinema subacqueo avuto da Francesco Alliata. Ma che narra una straordinaria vicenda umana, culturale, imprenditoriale: quella dei "ragazzi della Panaria" che furono premiati a Cannes nel 1947 per i loro documentari subacquei; produssero Sesto continente, il film di culto di Folco Quilici; scritturarono un mito quale Anna Magnani e la schierarono in prima linea nella "guerra dei vulcani" contro Ingrid Bergman e Roberto Rossellini; portarono sul set, per il film La carrozza d'oro di Jean Renoir, un autentico cocchio. E la storia, insomma, di un grande protagonista della cinematografia mondiale.
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