Nel racconto della sua vita, sant'Ignazio ignora gli avvenimenti anteriori al 1521, anno della sua conversione. Come in altre grandi autobiografie religiose, ci viene così presentata l'immagine di una esistenza spezzata in un prima e in un dopo incommensurabili e discontinui. Nato nel 1491, Ignazio aveva seguito il mondo nella prima parte della sua vita. Uomo di corte e cavaliere, le sue massime ambizioni erano rivolte all'esercizio delle armi. Non mancano in questa sua prima giovinezza episodi oscuri, come il processo che egli subì nel 1515 per un delitto grave, la cui natura ci è tuttora ignota. Nel 1521 egli partecipa alla difesa della fortezza di Pamplona, assediata dai Francesi. Ferito a una gamba da un colpo di bombarda e fatto prigioniero, gli viene poi consentito di tornare nelle proprie terre. Durante la lunga convalescenza, che lo costringe all'immobilità e alla solitudine, egli chiede dei romanzi cavallereschi, di cui è appassionato; gli danno solamente due libri di devozione, una Vita Christi e la Leggenda aurea. All'origine della sua conversione sarà proprio la lettura di questi due libri.
Anonimo -