"Tutta la nostra vita, la nostra storia si è fondata su un principio indiscutibile, quello dell'evoluzione dal peggio al meglio, un principio non dimostrato e perciò di fatto un dogma, con l'ulteriore aggravante che mentre quelli religiosi possono trovare riscontro nella dimensione spirituale dell'uomo, quello del progresso è del tutto immaginario. Il mito del progresso trascina con sé quello dell'istruzione "secondo le esigenze dei tempi", "all'altezza dei tempi". Espressioni che istintivamente non ci sogneremmo mai di porre in discussione, a tal punto siamo influenzati dagli slogan che hanno permeato la nostra coscienza e la nostra mentalità. Eppure basterebbe farsi qualche domanda per minare alla fondamenta l'edificio..." (dall'introduzione di Giuseppe Iannello).
Lev Nikolaevic Tolstoj nasce a Jasnaja Poljana, in Russia, il 9 settembre 1828 da una famiglia di tradizioni aristocratiche, appartenente alla vecchia nobiltà russa.
Questa condizione influenzerà tutta la sua esistenza: da un punto di vista positivo perché avrà opportunità che altri non avranno, ma anche da un punto di vista negativo perché lo distinguerà dagli altri letterati del suo tempo da cui si sentirà spesso escluso.
La madre morirà quando lui avrà solo due anni e dopo
Anonimo -