"Essere e non-essere non sono separabili, vita e morte non sono separabili: è impossibile. Esistono sempre insieme; e persino dire che esistono insieme non è esatto, perché la parola "insieme" evoca l'idea di due entità distinte, mentre essere e non-essere, vita e morte, non sono due cose distinte, ma una cosa sola, che semplicemente appare come dualità. Da dove sei venuto? Hai mai riflettuto su questa domanda fondamentale? Sei venuto dal nulla. E dove vai? Nel nulla. Dal nulla al nulla... E, in mezzo fra questi due nulla, c'è l'essere; il fiume dell'essere scorre fra due rive di nulla". Con la freschezza e la leggerezza di una goccia di rugiada Osho innesta nella dimensione contemporanea Lao Tzu e il suo "codice esistenziale" che, non va dimenticato, prese forma in Cina in un periodo in cui il Paese era sconvolto da guerre e violenze. Questo testo si conferma dunque di una duplice attualità: vuoi per l'assonanza storica dell'epoca laotziana con la svolta epocale che noi tutti siamo chiamati a vivere, vuoi per la forza e la vivacità della visione che Osho propone a quanti si interrogano sul senso e lo scopo della propria esistenza, via via che sfumano le certezze e i valori finora avuti come parametri esistenziali di riferimento.
Osho è nato a Kuchwada l'11 dicembre 1931 ed è stato uno dei più grandi maestri spirituali orientali. Il suo nome di nascita è Chandra Mohan Jain che modificò ufficialmente in Osho Rajneesh il 7 gennaio 1989. Conosciuto come “solo” Osho, ebbe una carriera accademica in ambito filosofico notevole finché non decise di abbandonarla per dedicarsi totalmente al mondo spirituale, divenendo uno dei più grandi maestri.
Alla base del suo pensiero vi sono l'amore e la libertà che confluiscono e
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