I maestri del teatro ateniese, come i maggiori poeti di tutti i tempi e di tutti i luoghi, non scrivevano per i posteri, ma radicavano le loro drammaturgie nei drammi sociali del momento per un pubblico che modificava i propri riferimenti stagione dopo stagione, in conseguenza o in preparazione dei grandi eventi, a seconda delle personalità che dominavano il clima politico. Su questa dimensione storica forse più caduca, ma tanto più specifica e incisiva, sulle forme e sulla potenza di questo rapporto talvolta dissimulato tra il grande teatro ateniese e i cittadini suoi contemporanei vogliono fare luce gli studi raccolti in questo libro.
Anonimo -