Non è un caso se nella cultura contadina «il cuscino della suocera» è il nome dato a uno spinosissimo cactus: il luogo comune che vede la madre del marito (e, in tono diverso, quella della moglie) come figura bisbetica e irritante non muore mai, e nei secoli si è rinnovato come immancabile tòpos della letteratura mondiale. Così in queste pagine, tra citazioni di Terenzio, Pirandello, Flaubert, Goldoni, Giancarlo Lehner si diverte a raccontarci l'antropologia di una delle maschere che da sempre animano la quotidiana commedia famigliare.
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