Ogni paesaggio ha delle proprie "impronte sonore" che contribuiscono, al pari delle altre manifestazioni umane, alla creazione dell'identità locale e la connotano. I suoni del paesaggio sono però peculiari e inconfondibili, nella misura e secondo le modalità percettive dei singoli e dei gruppi. Dare voce a tali percezioni significa spostare l'attenzione geografica dalla dimensione visuale a quella acustica, innescando così percorsi di riflessione e di educazione all'ascolto in grado di amplificare un canale sensoriale che la cultura occidentale oggi tende sempre più a emarginare.
Anonimo -