Montanari nacque a Modena e studiò legge a Firenze.
Dal 1653 al 1656 lavorò presso lo studio dell'avvocato Giacomo Federichi, per poi chiedere una licenza per recarsi a Salisburgo dove si laureò in diritto civile e canonico. Alla Corte viennese incontrò Paolo Del Buono che lo introdurrà agli studi matematici e astronomici nel 1657.
Tornato in Italia nel 1658 per riprendere la professione, collaborò con Leopoldo de' Medici all'osservazione degli anelli di Saturno, da poco scoperti. Nel 1661 ottenne la nomina di Filosofo e Matematico ducale da Alfonso IV D'Este, carica che gli permise di dedicarsi completamente agli studi[1].
Dopo la morte del duca, nel 1663 si trasferì Bologna, dove tracciò una mappa accurata della Luna usando un micrometro oculare di sua fabbricazione.
Nel 1664 gli venne affidata la cattedra di Scienze Matematiche presso l'Università di Bologna e nel 1678 il Sentato della Repubblica Veneta lo chiamò a coprire la cattedra d'Astronomia.
Montanari morì nel 1687 a seguito di un assalto apoplettico. Venne sepolto a Padova nella Chiesa di S.Benedetto dei Monaci Olivetani[2].
Montanari è noto principalmente per le sue osservazioni, fatte intorno al 1667, del fenomeno per cui la stella ß Persei, situata nella costellazione del Perseo, chiamata dagli Arabi Algol, varia di luminosità. È tuttavia possibile che altri abbiano fatto la stessa osservazione in precedenza, ma Montanari è il primo astronomo noto per averla registrata. Il nome della stella in arabo, ebraico ed altre lingue, ha infatti il significato di fantasma o demone, implicando quindi che questo strano comportamento era noto da tempo. Nel mondo occidentale i primi osservatori potrebbero essere stati impediti a pubblicare la scoperta di tale fenomeno forse per l'insistenza della chiesa sul concetto di un universo immutabile.[senza fonte]
Egli eseguì anche osservazioni sulla capillarità e su altri problemi di statica, e suggerì che la viscosità di un liquido dipende dalla forma delle sue molecole. Nel 1669prese il posto di Giovanni Cassini come insegnante di astronomia all'osservatorio di Panzano, nei pressi di Modena, dove uno dei suoi compiti era quello di compilare un almanacco astrologico: ne preparò uno, ma perpetrò un falso scrivendo l'almanacco completamente a caso, per mostrare che le predizioni casuali avevano la stessa probabilità di realizzarsi rispetto a quelle fatte dagli astrologi.
Nel periodo immediatamente successivo a Galileo, sperimentatori come Montanari erano impegnati in una battaglia contro le concezioni più mistiche di scienziati come Donato Rossetti.
Il 21 marzo 1676 Montanari riportò l'avvistamento di una cometa a Edmund Halley.
Nel 1679 Montanari venne chiamato ad insegnare all'Università di Padova, ma quasi tutti i documenti di questo periodo della sua vita sono andati persi. Sopravvive una lettera del 1682 che registra un avvistamento della Cometa di Halley.
Egli scrisse anche di economia, osservando che la domanda per un particolare bene era fissata, e facendo commenti sul conio e il valore della moneta (1683).
Un cratere della Luna, a 45°48S 20°36W, prende oggi il suo nome, Montanari, come pure un asteroide, 8421 Montanari.
Anonimo -