3 settembre 2000: davanti alla folla festante riunita in piazza San Pietro, Giovanni XXIII viene iscritto nell'albo dei beati. Tra i presenti, don Loris Francesco Capovilla, ex segretario particolare di Papa Giovanni. Sopraffatto dall'emozione, al momento egli non è in grado di proferire parola. Solamente più tardi ha trovato la forza per esprimere i suoi sentimenti, per rivivere i momenti salienti del pontificato, per trasmettere ancora il testamento dell'amato pontefice. Lo fa con delle lettere scritte direttamente al Papa beato, nel desiderio di riprendere un colloquio mai interrotto. "Beato Papa Giovanni! Ci vorrà del tempo, ma se Dio me ne concede, imparerò a scrivervi a ruota libera, memore delle conversazioni di Venezia e del Vaticano. Ce ne volle perché riuscissi ad ascoltarvi nel profondo, a riflettere sui vostri insegnamenti, ad aprirvi il mio intimo con tutte le mie incertezze e asperità, sempre timoroso di non aver capito, di non saper condividere, di non riuscire a osare la radicalità dell'avventura evangelica. Voi avevate il passo della gamba ben più lungo del mio".
Anonimo -