"Vurìs fa il partigìàn tuta la vita", disse un compagno a Paolo Murialdi quando si sentiva già aria di vittoria. Per Murialdi rivisitare oggi quel periodo fra il '43 e il '45 è l'occasione per rievocare non solo gli eventi che hanno segnato il triangolo di colline e montagne fra Voghera, Stradella e il passo di Penice, ma anche un'atmosfera morale fatta di amicizie, sodalizi, prove. Molte le pagine dedicate alla guerriglia, ai rastrellamenti, agli agguati alle azioni, fino all'ingresso in Milano insorta e alla missione "più grossa del Monte Bianco", affidata al suo comando, quella di eseguire le condanne a morte di Mussolini e dei gerarchi di Salò catturati sul lago di Como. Vicende che fanno parte della storia maiuscola; ma vi sono anche pagine di storia minuscola, di vita quotidiana spesa tra l'ardore e l'incertezza, tra personaggi nobili e meno nobili, tra quel che univa e quel che divideva.
Anonimo -