A Parigi, nel XIV arrondissement, in rue Rémy-Dumoncel, cè un palazzo bianco, la casa di riposo Le Tiers-Temps. Tra gli ospiti, un signore dal volto cupo e gli occhi penetranti che gioca con i ricordi, mescolando due lingue, linglese della sua Irlanda e il francese dellesilio letterario. Si tratta di Samuel Beckett, Premio Nobel per la letteratura nel 1969. Il racconto alterna in maniera suggestiva fatti realmente accaduti e immaginazione, flashback e monologhi interiori: circondato dai suoi fantasmi, afflitto dal dolore per la perdita dellamata moglie Suzanne, lottantenne Beckett rievoca la vitalità del passato mentre assiste allinesorabile cedimento delle proprie forze. Con una massiccia dose di humour e di tenerezza, Maylis Besserie ci rivela uno stupefacente Beckett in attesa del suo finale di partita. Unemozione sempre più forte si impadronisce del lettore, man mano che il romanzo accompagna il grande irlandese verso lultimo dei suoi silenzi.
Anonimo -