E ragionevole in questo mondo di disseminazione di violenza, riconoscere al Cristo risorto la volontà di unificare ciò che continuamente va in frantumi? E possibile percorrere un'altra strada: assumere in maniera positiva la divisione. Se i frammenti che costituiscono il nostro mondo venissero eliminati, l'unità sarebbe crudele e totalitaria: non permetterebbe di riconoscere la libera singolarità di quei frammenti e sfruttarne le ricchezze. Il cristiano crede all'esecuzione di una sinfonia finale, ma ne ignora la partitura: sospetta che non sia ancora stata scritta. Alcuni indizi ne lasciano intravedere la bellezza. L'autore situa la problematica cristologica nel contesto della nuova cultura e dei nuovi interrogativi.
Anonimo -