P., affascinato dall'ipnotismo, ha più volte tentato di ipnotizzare l¿amico Ernst Valdemar che, grazie al suo temperamento nervoso, è un eccellente soggetto di studio. Curioso degli effetti che il mesmerismo potrebbe avere su un uomo morente, P. vuole fare un ultimo tentativo su Valdemar, poiché quest'ultimo ora soffre di tubercolosi. Quando è sul punto di morire, P. prova ancora una volta a ipnotizzarlo aiutato da medici e assistenti. Questa è una delle storie più inquietanti di Edgar Allan Poe, in cui la suspense attanaglia il lettone fino alla fine, trascinandolo in un valzer tra la vita e la morte. Edgar Allan Poe (1809-1849) è considerato uno dei più grandi scrittori americani. Fu un poeta, uno scrittore di racconti brevi e un critico letterario. Utilizzando risorse innovative e sperimentali, le sue storie offrono un'esperienza intensa e unica. Usò il terrore e la violenza per addentrarsi nei paradossi e nei misteri dell'amore, del dolore e della colpa. Anche se le sue opere giocano con il soprannaturale, la vera oscurità che esplorò fu quella della mente umana e la sua propensione all'autodistruzione e, per questo motivo, rappresentano la moderna narrativa horror. Nonostante il suo successo letterario, visse sempre in povertà e la sua vita personale fu spesso segnata da avvenimenti tragici. Lottò contro la dipendenza dall¿alcol e fu profondamente segnato dalla morte di sua moglie e sua madre, entrambe colpite dalla tubercolosi.
Edgar Allan Poe è nato a Boston (USA) nel 1809 da una famiglia di attori girovaghi. Non ebbe modo di conoscerli approfonditamente poiché la madre morì quando ancora era un infante e il padre, alcolizzato, abbandonò la famiglia subito dopo la morte della moglie. Il piccolo Edgar fu quindi allevato da un ricco mercante di Richmond di nome John Allan.
Anche Edgar Allan Poe era solito deliziarsi dell'uso di alcool e gioco d'azzardo, motivo per cui John Allan lo estromise dal testamento.
Anonimo -